Dove:
Formazione a Distanza a cura della sede PFL Roma Tre
Quando:
Il reportage nasce con i «nouvellistes» nel Seicento, ma è soltanto a partire dalla metà dell’Ottocento che appaiono i primi reportage moderni, mentre per le prime forme di giornalismo d'inchiesta bisogna attendere la fine secolo.
Dall’inizio del XX secolo e fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il reportage fu il genere aristocratico per eccellenza del giornalismo. In particolare, il «grand reportage» enfatizzava lo stile e la personalità del reporter e, spesso, anche il suo coraggio. Prendiamo a esempio Ernest Hemingway o Jack London, che furono abili a intersecare cronaca e romanzo. Nel corso degli anni il genere non si sviluppò in modo uniforme (reportage collettivo, a puntate e di cronaca). Associato all'ascesa della stampa giornalistica, nella cultura dei media, il reportage è riuscito, in passato, a trasformare l’inviato speciale in mediatore, scrittore ed eroe.
In epoca più recente, il giornalismo investigativo ha sviluppato il potenziale per dare un valido contributo alla società, attirando l'attenzione dell’opinione pubblica sui fallimenti dei sistemi di controllo e di prevenzione dell'illegalità nelle istituzioni pubbliche e nelle imprese e sui modi in cui questi sistemi possono essere aggirati dai ricchi, dai potenti e dai corrotti.
Il V workshop di giornalismo organizzato da Porta Futuro Lazio Roma Tre, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche, cercherà di analizzare la figura del reporter all'interno di contesti più ampi, quali gli affari pubblici e lo studio dei media, avvalendosi della testimonianza di professionisti che vantano una lunga esperienza nel campo del giornalismo d’inchiesta.
Posti disponibili: 150