Dove:
Formazione a distanza a cura della sede PFL Viterbo
Quando:
Le “gabbie della benevolenza”.
Talvolta l’equivoco della “benevolenza” è così defocalizzato da
indurre gli educatori alla somministrazione e organizzazione di attività a loro
volta categorizzanti, che invece di sfumare l’immaginario razzista, sessista,
discriminatorio, finiscono per rafforzarlo, vuoi nel gioco “noi/ voi”, vuoi nel
processo di svilimento delle complessità culturali e nella “definizione” di una
cultura. Per esempio, per la prevaricazione su base etnica si parte dal fatto
che l’idea di cultura possa in sé essere sufficiente a definire un individuo
e/o possa essere ridotta alle “usanze” o ai “costumi” su base macrosociale o
come se fosse possibile separare le “culture” e ciò che di esse viene
assimilato. Proprio questi atteggiamenti di “finta cura” sfiorano più da vicino
un comportamento manipolativo, contribuiscono a “coprire” e “riutilizzare” e
rafforzare bias e preconcetti divisori, e infine ricadono nel tranello di
definire se stessi e posizionare se stessi attraverso e “su un displacement” –
presunto e comunque mantenuto tale - dell’altro. Così passa per “alternativa”,
anticonformista o “innovativa” una maniera reazionaria e conservatrice di
intendere le relazioni e i contesti. Si lavorerà prevalentemente sul livello
del riconoscimento in maniera più interattiva possibile. Competenze:analisi delle interazioni dinamiche; psicologia
dell’interazione; analisi del testo scritto e orale; analisi sociale
Posti disponibili: 50