E’ stato pubblicato il Bollettino 2020 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, in ambito del monitoraggio annuale dei flussi di entrata nelle imprese e delle competenze richieste dal mercato del lavoro.
Nel 2020, a causa dell’emergenza pandemica da Covid-19, si è registrato un calo del 30% rispetto al 2019 dei programmi di assunzione delle imprese.
La flessione dei piani di assunzione ha interessato tutti i settori, in particolare la filiera dell’accoglienza e della ristorazione e in alcuni comparti di punta del Made in Italy, come la moda. Flessioni più moderate si sono verificate nell’ambito delle costruzioni, della sanità e dei servizi sociali privati, e nella filiera agro-alimentare.
Nonostante la contrazione dell’occupazione, sale al 30% la difficoltà di reperimento dei profili ricercati. Dai dati è infatti emersa la difficoltà di reperimento di alcuni profili professionali: quasi 3 ricerche di personale su 10 appaiono di difficile reperimento. Tra le più difficili da reperire risultano le figure tecniche legate ai servizi digitali, come gli analisti e progettisti di software e i tecnici programmatori sono e anche tra quelle con una quota di assunzioni per gli under 30 che supera il 40%. Tra le professioni specialistiche e tecniche con il maggior incremento della difficoltà di reperimento nel 2020 si annoverano i farmacisti, gli esperti nella progettazione formativa e gli ingegneri civili. Tra le figure operaie più difficili da reperire, invece, si trovano gli attrezzisti e gli addetti a macchine utensili industriali e i meccanici e riparatori di automobili: tra i muratori, i carpentieri e gli elettricisti si osserva il maggior incremento nel 2020 (figure coinvolte nella transizione in chiave di ecosostenibilità del comparto edilizio). Se tra le figure intermedie la difficoltà di reperimento è in generale più contenuta, non mancano però casi che mostrano una crescita nel 2020 come le professioni sanitarie. Nel comparto artigiano, nonostante sia stato duramente colpito dallo shock della pandemia, quasi 4 profili su 10 sono difficili da reperire.
La crescente domanda di specializzazione da parte delle imprese trova conferma anche nel fatto che raggiunge 51,5% la richiesta di figure che abbiamo almeno un diploma secondario, con una quota di laureati pari al 14,1% e una richiesta di specializzazione post-diploma conseguita in un percorso di Istruzione tecnica superiore (ITS) quasi al 3% delle entrate programmate.
Le lauree più richieste sono quelle a indirizzo economico, di ingegneria e a indirizzo insegnamento e formazione, ma le difficoltà di reperimento si concentrano in particolare sui laureati nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), riguardando il 46% dei candidati in questi indirizzi contro il 30% delle altre lauree.
Fonti e dati completi: