Nata 21 anni fa in Danimarca dalla creatività di Lennard Lajboschitz, partito come venditore e aggiustatore di ombrelli nella piazza centrale di Copenhagen, oggi conta 650 punti di vendita a livello internazionale, con l’Italia seconda nazione per fatturato: stiamo parlando di Tiger, insegna specializzata in prodotti design, conosciuta anche come il fast fashion del design. Dal primo giugno ha modificato il proprio marchio in Flying Tiger Copenhagen per porsi nuovi obiettivi, soprattutto a livello di sviluppo internazionale. “Il mercato europeo è consolidato e per arrivare ad una rete di 1.500 store entro il 2020 bisogna guardare altrove, Usa e Corea, in primis”, spiega Roberto Valvo, Ad di Tiger Italy 2, una delle tre società che operano nel nostro Paese, che racconta le prospettive future dell’azienda e le sue caratteristiche distintive.