Exclusiva è un'impresa che si occupa di architettura e design dal progetto alla sua realizzazione. Il nostro lavoro consiste nell’utilizzare la creatività per tentare ogni giorno piccole innovazioni legate al mondo del design. Il nostro modo di lavorare per coniugare sempre meglio il rapporto tra fantasia e concretezza, prevede nei nostri processi un sistematico approccio multidisciplinare. Abbiamo riscontrato che la creatività si alimenta con maggior efficacia anche (e soprattutto) attraverso apporti trasversali di differenti competenze. Indotti da un mercato che impone regole sempre più sfidanti, abbiamo già da anni cominciato a immaginare e realizzare i nostri progetti utilizzando una sorta di “genio collettivo” generato dall’apporto di figure professionali anche di diversa estrazione culturale: l’architetto, l’ingegnere, l’artista, l’artigiano, il designer, il project manager. Questo che ormai consideriamo “un metodo” ci ha insegnato che la creatività non è solo una caratteristica individuale, ma è soprattutto un’azione e quando l’azione diventa collettiva la creatività diventa un’esperienza di altissimo valore. Ed è proprio su questo punto che Exclusiva ha deciso di soffermarsi accendendo un riflettore, poiché abbiamo ormai ben compreso che un business sano può ricevere solo grandi benefici se è anche capace di creare valore culturale. La vera ricchezza di un'azienda risiede anche (e soprattutto) nel patrimonio immateriale della sue competenze. Ci siamo presto resi conto che lavorare sulle competenze interne non era però sufficiente: se il mondo esterno non è in grado di cogliere il valore di quello che fai e quello che sei, ogni tuo tentativo di posizionarti e creare consenso intorno al tuo prodotto diventa vano. E’ come relazionarsi a un interlocutore che non ha modo di comprendere il tuo messaggio perché non conosce i codici del tuo linguaggio. Abbiamo quindi capito che dovevamo aprirci per migliorare il “racconto del metodo” che conduce alla creazione nostro prodotto e abbiamo cominciato dai futuri designer, architetti e artigiani per in-formarli sulle nuove possibilità che offrono i mestieri creativi e su cosa significhi vivere per e con la creatività. Il primo passo è stato quello di intensificare gli stage formativi di ragazzi italiani e stranieri che per fasi hanno collaborato con noi a diversi progetti ed iniziative. Le tante esperienze di stage ci hanno portato a credere che avesse più senso dare vita ad un ente dedicato che, in modo strutturato e non discontinuo, si potesse occupare di facilitare, divulgare il racconto di un nuovo metodo di generare valore condiviso (sia economico che culturale) attraverso lo sviluppo di progetti che mettessero al centro i giovani. Così è nata la Fondazione Exclusiva, a nostro parere la configurazione più idonea di una struttura organizzata nella quale far confluire tutte queste intenzioni e attività, a pieno titolo, afferenti al mondo del Terzo Settore; un luogo, in sintesi, dove generare valore sociale attraverso un progetto di responsabilità d’impresa. Questa idea, oltre che particolarmente stimolante dal punto di vista culturale, si è ben presto dimostrata molto “conveniente” anche per la stessa impresa perché ne ha visto accrescere la sua reputazione, il consenso e di conseguenza il suo posizionamento. Quale è il suo obiettivo come imprenditore? In questi 25 anni da architetto, imprenditore e instancabile “cacciatore di sogni”, ho capito che non ci può essere valore economico senza il supporto di una pratica annessa che produca anche valore culturale. Tra il mondo profit e non-profit c'è un rapporto simbiotico che io, personalmente ho verificato di persona. L’uno non può più vivere senza l'altro. Il mio sogno è costruire una comunità che si riconosca e condivida queste intenzioni. Se penso al tema della generatività, di cui parla Magatti, per quanto mi riguarda, mi piacerebbe passare il testimone sapendo che attraverso la Fondazione siamo riusciti a dare vita ad una comunità che alimenta e condivide questa visione riuscendo a creare una sorta di “energia circolare” che attraverso il business generi valore culturale e viceversa. Credo che il nostro lavoro abbia cominciato a interessare una platea sempre più vasta e, come avviene nelle reazioni chimiche, il risultato dipenderà molto da come le idee e le competenze si mescoleranno tra loro e in ciascuno di noi. Con la Fondazione abbiamo di fatto realizzato un laboratorio sperimentale, in cui un team di “intenditori di creatività”, attraverso competenze multidisciplinari e specialistiche, operano sapienti alchimie per dare vita a idee, concetti e proposte capaci di generare valore.